Beato
TERESIO
OLIVELLI
L’ALPINO RIBELLE PER AMORE
1916 – 1945
Beati i perseguitati per la giustizia perché di essi è il Regno dei Cieli.
Mt 5,10
Teresio Olivelli, nasce a Bellagio (Co) nel 1916. A dieci anni si trasferisce a Mortara e si inserisce nella diocesi di Vigevano dove, negli anni giovanili, è attivo nell’Azione Cattolica e nella FUCI. Si dedica a numerose attività caritative a favore dei poveri e degli ammalati. Dopo la laurea in giurisprudenza a Pavia, lavora come assistente di Diritto amministrativo all’Università di Torino. Aderisce in un primo tempo al fascismo tentando una sua cristianizzazione che in seguito capì non essere possibile.
La vita è prova, combattimento, milizia dei forti. La gioia è frutto di una lotta continua, di una riconquista di se stessi momento per momento.
Nel 1941 intraprende il servizio militare come alpino e l’anno successivo,per condividere la sorte dei più umili, partecipa da volontario alla guerra sul fronte russo. Di rientro dalla Russia taglia ogni legame con il fascismo e si affianca alla resistenza cattolica. Fonda il giornale clandestino “Il Ribelle” e compone la preghiera dei “ribelli per amore”. Catturato dai nazifascisti, è deportato nei lager di Fossoli, Bolzano, Flossenbürg ed infine ad Hersbruck. Nella prigionia assume atteggiamenti religiosi e caritativi verso tutti e questo attira l’odio delle SS che più volte lo colpiscono violentemente. Pur con il corpo già pieno di piaghe, continua ad aiutare gli altri fino all’estremo sacrificio: il 31 dicembre 1944 si protende in un gesto di difesa facendo da scudo ad un giovane prigioniero pestato dal kapò; questi gli sferra un violentissimo calcio al ventre, determinando l’aggravarsi delle sue condizioni. Muore pochi giorni dopo, il 17 gennaio 1945, a soli 29 anni, martire della fede e della carità. È proclamato beato nel 2018.