MADRI BENEDETTINE
DI GHIFFA

MADRE CATERINA LAVIZZARI 1867-1931
MADRE AGNESE BONAZZI 1882-1932
MADRE GIUSEPPINA LAVIZZARI 1881-1947

VALTELLINESI, PRIORE DEL MONASTERO DI GHIFFA SUL LAGO MAGGIORE

Ascolta figlio gli insegnamenti del maestro e apri a lui l’orecchio del tuo cuore… gli ospiti siano accolti come Cristo in persona.

dalla regola di san Benedetto

 

Madre Caterina Lavizzari e la sorella Giuseppina nascono a Vervio (So) rispettivamente nel 1867 e nel 1881 in una famiglia profondamente cristiana. Caterina è una ragazza serena e vivace, vive con intensità e gioia la sua fede, dedicandosi all’apostolato in parrocchia e nelle opere di carità. Sotto la guida del padre spirituale mons. Colturi, matura la vocazione religiosa e nel 1889 entra nel Monastero benedettino di Seregno dove nel 1900 è eletta priora della Comunità, di cui sarà madre sino al 1931 e che, nell’ottobre 1906, si trasferirà a Ghiffa.

La santità non è un mantello
che si indossa, ma una stoffa che si tesse filo per filo, giorno per giorno.

Con un carattere gioviale ed aperto, con spirito di discernimento e sana ironia, guida la comunità e l’intera congregazione. Aggregandoli alle Benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento, ridà vita a numerosi monasteri in tutta Italia. Tra questi, nel 1926, rifonda a Piedimonte (Caserta) il monastero SS. Salvatore, la cui comunità nel Luglio ’54 si trasferirà nella nostra diocesi, nell’attuale monastero di Grandate. Madre Caterina muore il 25 Dicembre 1931, circondata dall’affetto delle consorelle e dalla venerazione di molti. Alla morte di madre Caterina viene eletta priora all’unanimità la tiranese Madre Agnese Bonazzi. Nel necrologio troviamo scritto che “fu così buona figlia per non essere anche ottima madre”. Il suo priorato, pur intenso e fruttuoso, sarà però brevissimo. Morirà il 17 Aprile del 1932, domenica di Pasqua, a seguito di un’operazione chirurgica urgente e necessaria ma con esito letale. Il testimone impegnativo del priorato della comunità passò così a Madre Giuseppina Lavizzari, sorella di Madre Caterina. Anche lei si rivelò essere una madre dal cuore grande e buono. Consolida ed accresce la formazione spirituale della sua Comunità e mantiene saldi legami con tutti i monasteri aggregati sparsi in Italia. Sotto la sua guida il monastero attraversa il difficilissimo periodo della seconda guerra mondiale, durante il quale darà rifugio a diverse donne e famiglie ebree. Questa coraggiosa azione le meriterà il riconoscimento di “Giusta tra le nazioni” allo Yad Vashem di Gerusalemme. Muore il 4 Marzo del 1947.