GIULIO
ROCCA

MISSIONARIO E MARTIRE DELLA CARITA’
1962 – 1992

 

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Gv 15, 13

 

Giulio Rocca nasce ad Isolaccia (So) il 30 marzo 1962. Con gli amici del gruppo “Operazione Mato Grosso” fin da ragazzo svolge varie attività per raccogliere fondi a sostegno delle missioni in America Latina. Nel 1985, a venticinque anni, parte per il Brasile per vivere quattro mesi tra i poveri. Più tardi, nel 1988, torna in missione, questa volta in Perù per un tempo più lungo. Nella missione di Jangas incontra padre Ugo De Censi che gli affidò vari compiti di servizio in varie missioni della zona.

Dare, dare ai poveri, fino a dare tutto, ma proprio tutto…

Giulio si occupava delle spese alimentari, di questioni burocratiche ed amministrative necessarie a tutte le attività in campo agricolo, educativo e sanitario. Insieme a padre Ugo, Giulio approfondisce il proprio cammino di fede, che lo conduce a scoprire la vocazione sacerdotale con il desiderio di regalare la vita a Dio nel servizio ai più poveri. Il 27 Settembre 1992, pochi giorni prima di morire, Giulio scrive al vescovo di Huaraz in Perù per chiedere di iniziare il Seminario. Nella notte del 1 ottobre viene però rapito dai terroristi di Sendero Luminoso e ucciso con due colpi di pistola alla tempia. Il suo corpo viene ritrovato, con addosso un cartello con la scritta “La carità addormenta la coscienza dei poveri”. Nel taschino della camicia di Giulio, bagnata di sangue, è invece trovato un biglietto sul quale da una parte si legge l’elenco della spesa per i poveri e, dall’altra, scritto forse in punto di morte il nome “Jesus”. Questo fu il suo ultimo desiderio: vivere per Gesù regalando la vita.

Mi sembra che nulla abbia più valore che seguire Gesù. Lo desidero tanto per riempire il vuoto che è rimasto in me, buttando via tutto ciò che è inutile